giovedì 9 giugno 2011

Ma i nanetti no

Pupetta vuole parlare. Questo mi ripetono continuamente nonni e zia chicca.
Ma veramente parla eccome, rispondo io. Siete voi a non capirla. Qualche volta, in realtà, non la capisco neanche io.
Però mi diverto troppo a sentire quegli intrugli di espressioni quando si arrabbia perché non le concedo qualcosa che vuole o cade o qualcosa si rompe.
Anzi, per essere precisi, è totto (rotto) lo dice spesso, così come atuuuto (caduto), la lavatrice giiia (gira), neeo (nero), e dice meglio verde (ma non so come scriverlo).
E poi adesso riconosce tutte le lettere dell'alfabeto. E sa leggere quasi tutte, mancano solo F, L, V. E' troppo simpatica invece quando legge la Q e la H. Si vede che si impegna perché le piace sentirsi dire che è brava, ricevere i bacini e anche un applauso, che non guasta mai.
E mi prende anche in giro...appena dico ehi, ahi, nooooooo, tutto, cacca, come si diverte a farmi il verso, la furbetta!
La sera, prima di andare a dormire, raccontiamo insieme le favole, cioè lei interviene quando conosce la parolina che segue al mio racconto.
Le favole più gettonate sono Cenerentola (beia-bella) con le sorellastre (butta), Peter Pan con capitan Uncino a cui il coccodrillo ha mangiato la mane (mano) e anche dodogio (orologio). Seguono Pollicino (toc-toc quando arrivano alla casa dell'orco) e il gatto (mao) con gli stivali. In fondo alla classifica Pinocchio (mao per il gatto e poi baieia-balena) e Bambi.
Biancaneve invece ci sta un po' antipatica. A me sicuramente. A lei non so, ma comunque il libro lo ha distrutto senza che lo avessimo usato troppo. Ma vuoi mettere massacrare tutti quei nanetti? Non portano neanche dolcini...

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