lunedì 18 marzo 2013

Un sorriso, un morso, un abbraccio

Rientro a casa e mi viene incontro con un sorriso con pochi denti. Mi tende le braccia ed eccolo che mi morde il mento e poi appoggia la testa sulla mia spalla e mi abbraccia, mi stringe. E io mi sciolgo, anche con lui, come un ghiacciolo all'equatore.
Il mio piccolo è così, un po' kamikaze e sempre entusiasta.
Oggi compie 11 mesi, sotto un diluvio che a Roma non capita quasi mai.
Adesso è a casa, con la tata e la sua sorellina, mentre io sono in redazione e papàgi su un aereo per Sofia.
Noi, sempre in viaggio. Noi che ancora dobbiamo decidere dove vogliamo vivere.
E' nato a Milano, in Mangiagalli. Questa volta è andata bene. E' rimasto fino al momento programmato. Forse sarebbe rimasto anche qualche giorno in più.
Ero preoccupata e avevo paura la mattina che sono andata a ricoverarmi. L'idea di fare un cesareo programmato mi spaventava, ma quando ho sentito il primo bimbo piangere dalla sala parto l'emozione ha cominciato a correre. Mi sono messa a piangere e ho contato i secondi che mi separavano ancora da lui.
I dottori sono stati fantastici, me lo hanno fatto anche vedere prima di pulirlo. Era lunghissimo, lo hanno lavato e infagottato in un telo verde, lo hanno portato al papà che lo ha tenuto in braccio fino a quando mi hanno accompagnato nella stanza con tutte le donne che avevano appena partorito.
L'ho preso in braccio e aveva un'espressione quasi imbronciata...forse proprio perché voleva rimanere ancora nella pancia della mamma, ma l'ho attaccato subito al seno. Ed è stato amore puro. Era tutto mio.
L'emozione più grande poterlo tenere nella stanza con me sempre (una cosa che mi è mancata con pupetta).
Mi sembra passato così tanto tempo da allora, eppure ho le immagini fissate nella memoria.
E' stato subito indipendente...perché per la gelosia della sorella è stato un po' meno in braccio. Ma questo gli ha anche consentito di imparare a gattonare quando non aveva ancora sei mesi e di iniziare a dire le prime paroline a 7 mesi - mamma e papà - e ora dice persino Barbapapà...diciamo che dice quasi sempre Barbapapà...e poi balla e sta in piedi e vuole mangiare da solo...anzi qualche sera fa ha mimato il gesto per imboccare me. Se me lo avesse raccontato qualcun altro non ci avrei creduto, ma avevo tre testimoni: ziaeffe, ziaemme e pupetta.
Mi somiglia tantissimo e quindi somiglia molto a pupetta. Ha anche lui gli occhi del cielo e un sorriso aperto al mondo che riscalda il cuore. E' il mio ometto, il mio principe.

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