martedì 26 marzo 2013

Se non basta mai, non va bene

Sono arrabbiata, delusa, dispiaciuta soprattutto.
Non ho mai voluto che la famiglia fosse un impedimento e non ho mai detto di no a niente.
Pensando così di fare la cosa giusta per papàgi. Sostenendo il suo progetto, le sue legittime ambizioni.
Ho fatto metà gravidanza da sola a Roma con pupetta. Mi sono trasferita a Milano, abbandonando quella che considero la MIA città, a metà gravidanza. Ho cercato di farmi piacere Milano, gnappo è nato lì, abbiamo fatto amicizia con persone bellissime, ho aspettato che ci fosse una svolta lavorativa anche per me, a Milano. E quando mi è sembrato che tutti se ne lavassero le mani ho deciso di tornare a Roma.
Non è stata una scelta facile, da sola, con due bimbi. Ho speso tanti soldi lo so, ho lasciato da solo papàgi e i miei bimbi sentono la mancanza del loro papà.
Ma io stavo impazzendo, letteralmente impazzendo.
E anche se qui io faccio una vita che non è proprio il massimo perché mi divido solo tra lavoro, lavori e bimbi, ho riconquistato un mio spazio minimo. E' così difficile da capire?
Eppure mi sento trattare come se avessi buttato un bel po' di risparmi dalla finestra solo per capriccio.
Eppure sono pronta a valutare ancora opportunità di lavoro a Milano, e accettare di cambiare lavoro e città. Di nuovo. PER AMORE.
Ma ancora non basta. E se non basta così, vuol dire che non basta mai. E non mi piace tanto.

martedì 19 marzo 2013

19 marzo

Auguri papàgi
che in questi giorni sei ancora più lontano.
Io e i bimbi abbiamo scritto su dei fogli per farti tanti auguri e per dirti che ci manchi e che ti amiamo tanto.
Pupetta ha la febbre altissima e mi chiede quando viene papà?
E oggi è anche San Giuseppe. Ed è il primo onomastico di gnappo.

Tanti auguri di buon onomastico amore della mamma, principino mio.
Ogni giorno è un'emozione diversa e sempre. Vederti crescere insieme a pupetta che a momenti prova a farti male e in altri momenti ha bellissimi slanci d'affetto. Come ieri, ha voluto ballare da sola con te, ti ha preso le manine e ti ha fatto girare. E poi mi ha detto, adesso mamma lo faccio camminare un po' perché deve imparare a camminare come me.

Camminate insieme e sarete una forza.

lunedì 18 marzo 2013

Un sorriso, un morso, un abbraccio

Rientro a casa e mi viene incontro con un sorriso con pochi denti. Mi tende le braccia ed eccolo che mi morde il mento e poi appoggia la testa sulla mia spalla e mi abbraccia, mi stringe. E io mi sciolgo, anche con lui, come un ghiacciolo all'equatore.
Il mio piccolo è così, un po' kamikaze e sempre entusiasta.
Oggi compie 11 mesi, sotto un diluvio che a Roma non capita quasi mai.
Adesso è a casa, con la tata e la sua sorellina, mentre io sono in redazione e papàgi su un aereo per Sofia.
Noi, sempre in viaggio. Noi che ancora dobbiamo decidere dove vogliamo vivere.
E' nato a Milano, in Mangiagalli. Questa volta è andata bene. E' rimasto fino al momento programmato. Forse sarebbe rimasto anche qualche giorno in più.
Ero preoccupata e avevo paura la mattina che sono andata a ricoverarmi. L'idea di fare un cesareo programmato mi spaventava, ma quando ho sentito il primo bimbo piangere dalla sala parto l'emozione ha cominciato a correre. Mi sono messa a piangere e ho contato i secondi che mi separavano ancora da lui.
I dottori sono stati fantastici, me lo hanno fatto anche vedere prima di pulirlo. Era lunghissimo, lo hanno lavato e infagottato in un telo verde, lo hanno portato al papà che lo ha tenuto in braccio fino a quando mi hanno accompagnato nella stanza con tutte le donne che avevano appena partorito.
L'ho preso in braccio e aveva un'espressione quasi imbronciata...forse proprio perché voleva rimanere ancora nella pancia della mamma, ma l'ho attaccato subito al seno. Ed è stato amore puro. Era tutto mio.
L'emozione più grande poterlo tenere nella stanza con me sempre (una cosa che mi è mancata con pupetta).
Mi sembra passato così tanto tempo da allora, eppure ho le immagini fissate nella memoria.
E' stato subito indipendente...perché per la gelosia della sorella è stato un po' meno in braccio. Ma questo gli ha anche consentito di imparare a gattonare quando non aveva ancora sei mesi e di iniziare a dire le prime paroline a 7 mesi - mamma e papà - e ora dice persino Barbapapà...diciamo che dice quasi sempre Barbapapà...e poi balla e sta in piedi e vuole mangiare da solo...anzi qualche sera fa ha mimato il gesto per imboccare me. Se me lo avesse raccontato qualcun altro non ci avrei creduto, ma avevo tre testimoni: ziaeffe, ziaemme e pupetta.
Mi somiglia tantissimo e quindi somiglia molto a pupetta. Ha anche lui gli occhi del cielo e un sorriso aperto al mondo che riscalda il cuore. E' il mio ometto, il mio principe.

venerdì 8 marzo 2013

Alla mia futura donna, al mio futuro uomo

Pupetta, amore mio,
l'8 marzo in tutto il mondo si festeggia la festa della donna. Non sempre sono stata contenta di questa festa perché pensavo che una festa per le donne volesse dire riconoscere che le donne hanno bisogno di un riconoscimento ufficiale, quasi una tutela. Pensavo che questa festa sminuisse le donne facendole apparire fragili.
E invece, figlia mia, le donne sono forti, molto forti. Anche quando soccombono, anche quando muoiono per  mano di uomini che sostengono di amarle. Anche quando rinunciano ai propri sogni per assecondare quello del loro uomo o per occuparsi della propria famiglia.
Sono molto felice di avere una bimba. Spero che un giorno diventerai una donna indipendente, libera di seguire la propria strada, capace di amare senza essere dipendente da un uomo.
L'amore ti farà soffrire qualche volta, succederà. Ma ti farà anche sorridere, ti farà battere il cuore, non ti farà mangiare, ti farà piangere, ti farà urlare, ti farà volare. Ma questo solo se tu lo vorrai. Dipenderà da chi avrai di fronte, ma anche dalla tua capacità di gioire, dalla tua voglia di vivere, dal tuo desiderio di sentirti coinvolta. Ma tutto questo amore mio senza essere mai dipendente da un uomo.
E segui la tua strada, insegui i tuoi sogni. Fai in modo che nessuno possa toglierti i tuoi sogni.
Per me è stato difficile tornare a Roma, adesso. Ma non ho voluto rinunciare completamente a me. Lavorando, inseguendo il mio vecchio sogno di bambina penso di poter essere una moglie e una mamma migliore.
Spero che un giorno lo capirai anche tu.
Ti amo infinitamente
mamma



Gnappetto mio, amore mio,
l'8 marzo si festeggia la festa della donna.
Non sempre sono stata contenta di questa festa perché pensavo che una festa per le donne volesse dire riconoscere che le donne hanno bisogno di un riconoscimento ufficiale, quasi una tutela. Pensavo che questa festa sminuisse le donne facendole apparire fragili.
E invece le donne sono forti anche quando sembrano in difficoltà. Sono molto felice di avere un bimbo. Spero che sarai un uomo che rispetta la donna in tutta la sua complessità. Vorrei che fossi un uomo attento non solo all'aspetto esteriore, ma anche e soprattutto all'intelligenza e alla sensibilità delle donne che avrai di fronte.
Spero che io e tua sorella riusciremo ad aiutarti in questo. Non essere superficiale con le donne solo perché lo faranno i tuoi amici. Se sarai bello come lo sei ora, piacerai molto alle donne. Fai in modo che la facilità con cui potresti conquistarle non ti faccia perdere la magia della conquista in sé. Cerca sempre di far battere il tuo cuore, vai in fondo nella conoscenza delle donne. Un uomo ha sempre molto da imparare da una donna. E non darla mai per scontato. Sorprendila con semplicità e sincerità. E amala per quello che è.
In questo ti sarà d'esempio tuo padre che, lasciandomi tornare a Roma, ha fatto un grande gesto d'amore nei miei confronti.
Tiamo infinitamente
mamma