martedì 31 maggio 2011

Dove sei G.?

Ieri G. non era al parco.
Ho guardato, l'ho cercata, ho aspettato perché una mamma mi ha detto che di solito arriva al parco un o' più tardi rispetto a noi.
Ma non l'ho vista. Ho pensato cose brutte, sua madre forse la tenie troppo tempo a casa, forse ha avuto qualche complicazione per la polmonite che le era passata solo qualche giorno prima.
Ormai G. è sempre nei miei pensieri. Il suo viso sempre davanti ai miei occhi. Quel viso sempre triste che a me però ha regalato un sorriso.
Devo fare qualcosa per lei. Purtroppo penso che sia sua madre ad avere bisogno di aiuto.
Non voglio, non posso permettere che quell'angelo continui a soffrire.

lunedì 30 maggio 2011

Non passa mai

Oggi la giornata mi sembra lunghissima.
Mi manca pupetta.
Mi manca ancora di più se penso al sorriso di quella bambina, G.. Una bambina che non ho mai visto sorridere, una bambina che, stando a quello che mi ha raccontato sua madre, ha respirato problemi da quando era ancora nella pancia.
Penso a lei e la mia pupetta mi sembra di averla abbandonata oggi. Proprio stamattina le ho detta, pupetta mamma va a lavorare, adesso tu giochi con papàgi e poi viene tatagi. Va bene amore? Adesso che fa pupetta? E lei: "tate", piange.
Ma come piangi? Tu non devi piangere vita mia perché mamma ti pensa continuamente, mamma ti ama alla follia. E soprattutto mamma tornerà appena possibile.

Il cuore in frantumi

Sono sempre stata sensibile alla sofferenza di bambini, donne e anziani.
Da quando sono diventata mamma, ovviamente, sono diventata ancora più sensibile.
Ieri al parco, una bambina bellissima, una vera bambolina, di poco più di 13 mesi anche se non li dimostra nè fisicamente, nè psicologicamente, mi ha spezzato il cuore.
Sua madre mi era sembrata una persona solare, l'avevo vista da lontano un paio di volte. Invece in pochi minuti mi ha raccontato una realtà diversa, la bimba non mangia, non dorme, non cammina, ha paura di tutto...e tutto, secondo lei, perché vive una situazione difficile in casa, sua mamma ha problemi con il padre, con il nonno...
Io l'ho presa in braccio, le ho fatto fare lo scivolo, le ho fatto fare qualche passettino sul prato. Mentre spingevo pupetta sull'altalena ha teso le braccia verso di me con un sorriso, voleva che io le facessi fare l'altalena. Ma pupetta si è messa a piangere e non ho potuto.
Poi quando l'ho salutata per andare a casa, mi ha teso di nuovo le braccia.
Da ieri non ho mai smesso di pensare a lei. Il suo sorriso e la voglia di essere presa in braccio. Devo fare qualcosa per lei, anche se io sua mamma non so neanche come si chiama. Devo aiutare quell'angelo. Devo assolutamente invertarmi qualcosa. Le ho comprato delle brioscine. Spero di vederla oggi pomeriggio e - sperando che non sia allergica a qualcosa - vorrei provare a offrirle qualcosa che le faccia venire voglia di mangiare.

venerdì 27 maggio 2011

Per un po' devo fermarmi

Da quando ho saputo che papàgi andrà a Milano ho chiamato tutti quelli che conosco per sondare il terreno e preparare anche un mio eventuale trasferimento.
Quando la cosa sembrava incerta, tutti mi hanno risposto che mi avrebbero aiutato, di stare tranquilla perché qualcosa "sarebbe saltato fuori", che sì lui poteva fare quella telefonata, lei avrebbe chiamato quell'altro, e poi sì qualcun altro avrebbe pure cercato di sapere se lì c'era una possibile apertura.
Adesso che la cosa si avvicina, anche se una data precisa non c'è, le certezze hanno iniziato a vacillare. Lo faccio, ma non ti posso promettere niente, lo sai come vanno queste cose.
E io, che ho iniziato a fare questo lavoro pensando che fosse il lavoro più bello del mondo. Io che mi sentivo appagata per aver realizzato il mio sogno di bambina senza dover dire grazie a nessuno, riuscendo a entrare in un settore chiuso a riccio su stesso. Un settore che quando parla di casta sa di cosa sta parlando. Adesso io mi ritrovo, dopo quasi 10 anni, a dover chiedere come se fossi l'ultima stagista. E soprattutto a sentire risposte, vediamo che posso fare, se esce qualcosa tu sei la prima della lista, come se ne dicono tanti proprio agli stagisti. Solo che a dirmi queste parole, come se io non sapessi cosa vogliono dire realmente - anch'io ormai le ho ripetute tante volte - sono miei amici. Persone che questo mestiere me lo hanno insegnato, persone con cui ho diviso giornate per strada...anzi, diciamolo...sul marciapiede. Perché chi fa il mio mestiere consuma i marciapiedi -di giorno-.
La delusione e la disillusione hanno raggiunto vette altissime. La lite con il direttore, l'organizzazione della famiglia che non quadra, il caldo e altri (uno) desideri che non si concretizzano mi stanno logorando. Come quando pupetta non c'era. Come quando pupetta era solo nel mio cuore. Come quando il mio cuore era solo alla ricerca della mia felicità, della mia pupetta.
Ma ora lei c'è, la vedo crescere sotto i miei occhi, tra le mie braccia.
Fa lunghi discorsi incomprensibili (tranne che a me...vabbè, lo ammetto, qualcuno anche a me), dice soggetto-oggetto per la felicità di zia chicca che su questa cosa mi stava ossessionando. Siamo a mamma-pappa e mamma-nanna, mamma-atta (acqua). Risponde a domande nuove tipo: di che colore è il sole, la stella, il cielo?, chi ti ha regalato la zebra?
E' bella come una giornata di sole e dolcissima. Per lei devo fermarmi e riflettere. Per lei devo trovare la soluzione migliore.

mercoledì 25 maggio 2011

Fuori dalla grazia...

Una conversazione con quel subumano del mio direttore può avvicinarmi a un animale ferito, aggressivo e vorace.
Non so come finirà la giornata. E' iniziata male.
Pensa che mi licenzierò per lasciargli una casella libera e fargli assumere qualche sua amichetta. Si sbaglia davvero tanto.
Non mi vuole a Milano perché pensa che potrei rimanere incinta (MAGARI...) un'altra volta e lui, poverino, non ha ancora digerito il fatto che io prima di mettermi in maternità anticipata ho preso un po' di malattia. Che ne sa lui di cosa ho passato i primi mesi di gravidanza e poi dopo, quando non avevo ancora terminato la 34esima settimana e sono stata operata dì'urgenza per un distacco della placenta. E mia figlia è nata 5 settimane prima, è stata in terapia intensiva con bollecine che ci hanno fatto tremare.
No, per lui ho inventato tutto, lui poverino che non sapeva come gestire la redazione perché era estate e gli era stato imposto di farci smaltire le ferie.
No, dimenticati Milano mi ha detto. E' lui che si è dimenticato quando mi chiedeva di trasferirmi perché lì nessuno capiva niente e voleva che seguissi tutto io da Roma.
Adesso il vento è cambiato. Poi dicono che sono le donne che diventano mamme a cambiare. E' il mondo che guarde le donne diventate mamme in modo diverso, come se non fossero capaci di fare altro che le mamme e quello che erano e facevano prima non conta più.

lunedì 23 maggio 2011

...e festeggiamenti sono stati!

A te che hai conquistato il mio cuore lentamente, e adesso sei il mio ossigeno.
A te che sei la mia forza e la mia pazienza.
A te che mi fai disperare quando esprimi le tue opinioni politiche.
A te che proprio non ce la fai a venire a dormire troppo presto e, appena puoi, ti svegli tardi la mattina mentre tutte le altre famigliole felici se ne vanno al mare, in montagna, al parco, a fare la spesa.
A te che sei un padre attento e dolce, ma vorresti che tua figlia non avesse niente a che fare con i "comunisti" (come se ce ne fossero in giro...).
A te che hai deciso di trasferirti a Milano e ci lascerai, spero per poco-pochissimo tempo, da sole a Roma.
A te che sei il mio grande amore e il mio amore grande, tanti auguri di buon compleanno.

Nonnapi e nonnopi sono venuti a Roma. Abbiamo festeggiato ininterrottamente il compleanno di papàgi. Pupetta gli ha fatto trovare un dolcino e un bigliettino accanto alla tazzina del caffè...ma proprio non ha voluto indossare il bavaglino che mammavi le aveva fatto ricamare per l'occasione "I love papà, pupetta"...

mammavi

venerdì 20 maggio 2011

Appena possibile

"Mamma, mamma, tututuratatuatara". O qualcosa di simile.
Tatagi mi ha chiamato perché pupetta chiedeva di me. Parlando al telefono, pupetta mi ha fatto un discorso incomprensibile ai più, ma non a me...
"Torno presto, amore mio. Appena posso scappo da te. Così giochiamo insieme". Questo le ho risposto. Sono sicura che questo volesse sapere.
Ti amo amore mio. Mi manchi tanto quando sono lontana da te.

p.s. dovrei controllare le mie emozioni per non sembrare patetica. ma non sempre ci riesco.

Mare, mare, mare...

...ma che voglia di arrivare fino a te, da te...
Sì, oggi fa davvero caldo qui a Roma. L'unico pensiero è rivolto al mare. Ho voglia di pensare a cose belle.
A pupetta, che da qualche giorno fa lunghi discorsi - incomprensibili per me - ma sono sicura che una mattina svegliandomi mi sorprenderà cantandomi correttamente la canzone dei Barbapapà.
A papàgi, mio marito, mio cuore, mio amore, mia gioia, che tra due giorni compirà gli anni. Speriamo che ci saranno anche nonnapi e nonnogi perché questo renderebbe molto felice papàgi.
A me che ogni mattina ho una paura e ogni giorno ho tanti desideri, tanta voglia di fare, di dare, di costruire...un unicoverogrande sogno.

lunedì 16 maggio 2011

Pare...

...che sia una piccola cosa, che non mi dovrebbe dare problemi.
Io ogni tanto piango, e abbraccio pupetta ancora più forte del solito e mi emoziono a guardare il suo sorriso felice mentre gioca con me.
E piango mentre mi insegue e mi chiama "mamma, mamma, mamma", a ripetizione finché non riesce ad abbracciarmi.
E raccolgo foto e ne faccio tante altre, e cerco di fare filmini, non sono mai abbastanza. Vorrei fermare ogni momento, per non dimenticare neanche un sorriso, neanche un fiato della mia pupetta.
E abbraccio forte papàgi, e voglio dormire appiccicata a lui, anche se non ci riesco perché in mezzo c'è pupetta.
...e allora dormo stringendo la sua piccola manina.

mercoledì 11 maggio 2011

Quella notte in cui ti ho sentito

Due anni fa, esattamente oggi, ho sentito pupetta lottare per restare con me.
Da qualche giorno nonnoeffe sta facendo dei controlli perché ziachicca e ziopigi hanno trovato dei valori fuori controllo. Di colpo la notizia, nonnoeffe ha un cancro.
Ziachicca me lo dice perché anch'io devo fare una cosa per aiutare nonnoemme.
Sono sola a casa, a disperarmi, senza capire realmente cosa sta succedendo. Vado in bagno e vedo la mia pipì rossa.
Comincio a urlare, chiamo papàgi, zia chicca, il mio ginecologo. "L'ho perso, l'ho perso", mi butto a terra, disperata.
Papàgi arriva subito, e dopo un po' anche zia chicca, ziopigi, zia stefi. Mi fanno una puntura. Zia chicca distrutta, è una giornata difficile. Il viso di zia stefi non lascia sperare nulla di buono, il sangue è troppo, ziopigi cerca di farmi calmare. Zia chicca insegna a papàgi come si fa una puntura utilizzando una patata.
Mi lasciano spiegando di non muovermi per nessun motivo. E io resto ferma, immobile, per tutta la notte, con la mano nella mano di papàgi.
E non riesco a dormire, sento lo sfarfallio della mia pupetta (adesso parlo al femminile ma allora non sapevo fosse femmina, ovviamente). Io mi concentro e le parlo.
Le parlo per tutta la notte. E sono sicura che lei mi sente. Non la posso neanche accarezzare, mi hanno detto che le carezze possono portare contrazioni (ancora non so se si tratta solo di una credenza popolare). Ma le parlo, le dico che l'amo tantissimo, che deve farcela, perché io sono sicura che lei è forte, che può farcela. Le dico che deve resistere solo per quella notte, poi avrei pensato a tutto io, sarei stata a riposo, l'avrei coccolata. Cresci, resisti, le dico. Mamma ti ama già perdutamente. Ti ho aspettato tanto e non posso, non voglio perderti. Resisti poche ore ancora, e poi andrà tutto bene.
Così è andata, fortunamente. Abbiamo dovuto lottare anche dopo, pupetta soprattutto, fin dalla nascita.
La mia pupetta ha lottato insieme a me. Ce l'ha fatta, ce l'abbiamo fatta. Nonnoemme si è operato e sta bene. Per fortuna. Per un miracolo. E ogni momento della mia giornata ringrazio.

E' l'unico mese che spero di no

Ieri ho fatto una risonanza magnetica encefalo.
Avevo chiesto al mio medico (ziachicca) se era necessario astenersi dalle coccole con papàgi. Lei mi ha detto di no, però ieri mi ha anche detto di non ricordare che io le avevo fatto questa domanda. Lei è stressata, ha tante cose a cui pensare e anche noi (nonnaemme, nonnoeffe, io) le diamo tanti pensieri. E' normale che possa aver sottovalutato una mia domanda.
Solo che ieri il radiologo ha detto a ziachicca che nell'eventualità in cui dovessi rimanere incinta adesso, non mi consiglierebbe di portare avanti la gravidanza.
Io sono rimasta senza fiato. E' l'unica volta che spero che i tentativi siano andati falliti.

lunedì 9 maggio 2011

Quel mazzolino di fiori...

...e un abbraccio stretto stretto sul lettone prima di dormire.
Un grande regalo da parte di pupetta per mammavi nella giornata dedicata a tutte le mamme.

A tutte quelle donne che ...

...sono nate mamme
...lo sono diventate
...cui è negato esserlo
...lottano per diventarlo
...gioiscono per due linee su un test
...prendono in braccio un bimbo e si sentono al centro dell'universo
...vivono per rendere felici figli e marito
...sono state abbandonate da un(o pseudo) marito proprio mentre mettevano al mondo un figlio
...si fanno strapazzare dai medici per vedersi crescere la pancia
...fanno il giro del mondo per andare a prendere un figlio
...ogni giorno corrono, amano, inventano, fanno sorridere, sorridono, non si riposano mai, vivono per la loro famiglia cercando di non dimenticare se stesse...

Auguri a tutte le mamme, a chi lo è e a chi lo sarà.

Mediamente isterica

Stamattina mi sono svegliata veramente di cattivo umore.
Solo pupetta è riuscita a strapparmi qualche sorriso.
Ma stamattina non sono stata dolce e attenta con lei come al solito. Mi dispiace.
Ho voglia di urlare. O forse no.
Forse avrei voglia di buttarmi da qualche parte, chiudere gli occhi e spegnere la mente. E mi dispiace anche per questo.
Devo cambiare umore. Devo farlo per pupetta, devo farlo per papàgi.
Adesso vado a dare una capocciata contro un muro. Il dolore fisico aiuta a non pensare.

mercoledì 4 maggio 2011

Risposta

Mi ha scritto il capo del personale.
Un'email gentile. Capiscono e comprendono i motivi familiari che mi hanno indotto a chiedere il trasferimento. Purtroppo però non hanno intenzione di integrare posizioni a Milano.
Verificherò che sia così.

martedì 3 maggio 2011

Succede

Abbiamo trascorso delle bellissime vacanze tra Calabria e Puglia.
Anche l'Italia sta bombardando la Libia.
Si sono sposati Will e Kate.
E' stato beatificato Giovanni Paolo II.
E' stato ucciso Bin Laden.
E io ho tanti desideri, unosoloverogrande, e molte paure.

Hic et nunc

Ho chiesto al direttore il trasferimento a Milano, ma non ne vuole sapere.
Organizzo tutto come se io e pupetta dovessimo stare poco, pochissimo tempo lontane da papàgi (e spero vivamente che sarà così).
Intanto mi godo la mia pupetta che ha imparato a leggere le vocali e qualche consonante (B, G, P, V, P). Non per vantarmi con me stessa...ma un giorno vorrà sapere quanto era brava a soli 18 mesi, no?
Certo, per i nonni è un "fenomeno", una "fuoriclasse" e quando provo a dire che fa le cose che fanno tutti i bambini, i nonni mi danno anche della cretina, pare che io non capisca quanto è brava la loro nipotina. Davvero non capisco? Questo è strano...sono stata io a insegnarle quello che sa! Io e papàgi, ovviamente!
E poi corre, si arrampica, balla con me, con i nonni e con ziachicca. E vuole anche vestirsi da sola, prova a infilarsi le calze e le maglie.
Finalmente ha iniziato a prendere il cucchiaino per mangiare da sola, salvo abbandonarlo appena si macchia con un po' di pappa. Quindi, per ora, fa mangiare solo Mumu...così non si sporca!