lunedì 30 settembre 2013

Eppure a me sembra di sentire...

Non so perché questa volta non mi voglio affezionare.
Mi passo la mano sulla pancia, mi accarezzo il ventre, a volte ho la sensazione di sentire qualche sfarfallio. Sebbene sia presto. Ma la paura sta vincendo su tutto, sulla felicità, sulla speranza, sui sogni.
Ho paura per me, ho paura per il frutto che porto in grembo.
Ho paura per i miei bimbi soprattutto.
Eppure sono così desiderosa di tornare dal medico, di sentire il cuoricino battere, di vedere com'è cresciuto/a.
Dio mi aiuti.

giovedì 19 settembre 2013

Veloce riassunto delle puntate precedenti

Ieri sono stati 17 mesi di te, gnappetto mio.
Sono passati esattamente due mesi da quando ho scritto qualcosa su questo blog.
Uno spazio tutto mio solo per lasciare qualcosa di intimo a te e a pupetta.
Quante cose sono successe in questo periodo! Siamo stati al mare e voi, pupetta e gnappetto, vi siete davvero divertiti!
Avete fatto amicizia con il mio mare, avete nuotato e vi siete divertiti a giocare al sole, conoscere nuovi bambini. Vi è piaciuto pure il pic nic in montagna!
Poi è arrivato papà, finalmente e abbiamo fatto una grande scoperta: la pancia della mamma è abitata.
Che choc!
Tanta, tanta felicità, ma anche tanta paura. Per quello che sarà, per come andranno le cose.
Questa volta sono proprio terrorizzata.
Anche se qualche giorno fa ho sentito il suo cuoricino battere forte, proprio come i vostri.
E ho pensato che forse è proprio bello darvi un altro fratellino o un'altra sorellina.
Adoro vedervi mangiare insieme, camminare mano nella mano, correre insieme e rincorrervi. Anche se qualche volta litigate perché tu, gnappetto, rubi sempre i giochi a pupetta e poi scappi. E perché tu, pupetta, ogni tanto - quando pensi che io sia distratta - cerchi di far male a tuo fratello. Eppure lo so che gli vuoi bene perché mi chiedi sempre di lui quando non lo vedi e perché certe mattine, quando lui dorme un po' più di te, vorresti svegliarlo per farlo giocare con te.
E tra un po' dovrebbe arrivare il tuo papà. Papàgi non è molto contento di tornare a lavorare a Roma perché questo potrebbe significare per lui uno stop alla sua carriera, ma lo fa per noi, non vuole stare più da solo, non vuole più stare senza di noi, soprattutto senza i suoi bambini. E quindi, speriamo, fra qualche giorno ricomincerà a lavorare qui e starà insieme a noi.
Pupetta, tu hai ricominciato la scuola e anche quest'anno mi sono emozionata. Sei stata brava come sempre. Perché tu sei brava e sorprendi sempre per la tua maturità e per la capacità di affrontare ogni situazione nuova. Questo non significa che non sei capricciosa...lo sei eccome. Ma io ti adoro anche quando fai capricci, sei sempre la mia principessa. E adesso che tu stai per uscire da scuola, mentre io sono qui davanti al mio pc in redazione, mi manchi tanto. So che non ti piace quando viene a prenderti la tata. Resisti ancora un po' amore mio. Solo un po' di pazienza. So che lo sai fare.
E tu gnappo, bello come il sole, dolce e tenero come un principe azzurro...devi imparare a parlare. Sei molto bravo e capisci tutto, sei vivace..anzi sei un vero birbante. Stai iniziando a interessarti ai libri e di questo io sono molto felice...ma devi cominciare a dire qualche parolina, non solo Barbapapà. Come ti dice la tua sorellina: "non puoi dire sempre Barbapapà, non è tutto Barbapapà".
Non vedo l'ora di tornare a casa da voi, amori miei.
Vi amo di un amore infinito.
La mamma