sabato 11 febbraio 2012

A Milano

Ci siamo trasferite. Da circa 3 settimane viviamo a Milano. Pupetta è contenta perché sta insieme alla sua mamma e al suo papà. Papàgi è felice perché ha di nuovo la sua famiglia. Io sono spaseata perché non ho più la mia vita.
Credo che papàgi mi abbia chiesto troppo, vivere 6 mesi di gravidanza da sola, poi trasferirmi al settimo mese in una città che non conosco, dove non conosco nessuno e devo organizzarmi per mettere al mondo un bambino che speriamo stia bene, e con l'esperienza difficile (fortunatamente andata a buon fine) del primo parto.
Ci sono stati i miei genitori e per una settimana mi sono sentita bene, mai come questa volta ho apprezzato la loro presenza.
Non so se riuscirò ad adattarmi, non so se riuscirò a fare questo sacrificio per lungo tempo. Molto dipenderà se riuscirò a sistemare le cose con il mio lavoro. Perché senza lavorare proprio non voglio stare.
Mi manca Roma, a volte qui mi sento soffocare. Io che, pure a Roma, ho sofferto quando ho cambiato quartiere sempre per volontà di mio marito.
Non voglio essere totalmente negativa. Pupetta è più serena qui con il papà, anche se pensa che questa sia la sua casa e non la nostra unica casa. Ogni tanto mi chiede di tornare a "casa nostra di mamma", e poi vuole andare a casa di ziaeffe e parla delle sue amichette del parco, mentre qui, con il freddo che fa, non abbiamo incontrato ancora neanche un bambino.
Nel frattempo, in questi ultimi mesi, pupetta è diventata grande, almeno così mi sembra. A volte mi sembra che parli come una bimba di 10 anni...ovviamente esagero. Il fatto è che ripete tutto quello che diciamo, quindi a volte usa delle espressioni da persona adulta in modo appropriato, e la cosa mi impressiona sempre un po'. E' sempre una bimba dolcissima e io non riesco a dividermi da lei nemmeno per andare dall'estetista.
In fondo questo enorme sacrificio lo faccio soprattutto per lei, per la sua serenità, per cercare di tenere unita la famiglia per senso di responsabilità.