lunedì 27 giugno 2011

Adesso ancora di più

Quest'ansia per quello che succederà mi occupa la mente costantemente.
Non voglio dividermi da papàgi, non voglio che pupetta veda il suo papà solo nei fine settimana.
Posso accettarlo per qualche mese, ma poi dovrò prendere una decisione.
Sono pronta a lasciare tutto e ricominciare da zero, magari con un lavoro meno garantito e meno soddisfacente. Ma sono pronta a farlo, per la mia famiglia.
Se rinunciando a me, potrò salvare la mia famiglia, lo farò.
Sperando che sia la decisione giusta.

A piccoli passi verso la separazione

Domani papàgi andrà a Milano per definire gli accordi in vista del suo trasferimento.
Mi dice e mi ripete che staremo lontani per poco tempo. A me invece sembra una vera e propria separazione.
Da quando è nata pupetta non avevo più gli attacchi di ansia da separazione, da abbandono. Non ho fatto in tempo ad abituarmi a stare tranquilla che è arrivata la mazzata.
Lui deve seguire la carriera, me lo dico e lo ripeto. Glielo dico e glielo ripeto.
E' giusto che io, sua moglie, lo invogli a seguire e inseguire le sue ambizioni.
Ma mi fa male pensare che noi resteremo qui e lui andrà via, e che questo lo renderà felice.
Come faccio a essere ottimista?
Per me questo è il primo passo verso la divisione della nostra famiglia.

venerdì 24 giugno 2011

You are not even here

Questo verso chiude una poesia che ho letto oggi.
Mi ha colpito, tu non sei nemmeno qui. Mi viene da ripeterla, continuamente.
Ma non so a chi mi sto rivolgendo.
In questi giorni mi sto sforzando di mantenere la calma, di non cedere ai nervi. Ma vorrei partire. Mi sento soffocare. Mi sembra di non riuscire a decidere niente della mia vita. Neanche quando dormire.
Mi manca casa mia. La chiamo ancora così casa dei miei genitori, casa mia.
Mi manca il mio paese. Vivo a Roma da molti anni, quasi metà della mia vita l'ho passata lontana da casa ormai.
Eppure è da qualche giorno che la mia mente torna alla mia infanzia, anzi alla mia adolescenza. A quella febbre di vivere che ci prendeva quando arrivava la primavera e poi scoppiava con la chiusura della scuola e i primi giorni a mare.
Poi arrivavano i nostri amici dalle città, accompagnati dai genitori a casa dei nonni per le vacanze estive.
Il Paese si popolava, le passeggiate, i sorrisi, i gelati, le ciliegie raccolte mentre si facevano le corse in bici.
E poi il motorino, gli inseguimenti sulla strada del mare.
Il sole che ti brucia il viso.
Addormentarsi con la speranza che il giorno successivo avrebbe regalato nuove sorprese.
You are not even here.
Forse è rivolta proprio a me.

giovedì 23 giugno 2011

E allora ditelo...

Passata la paura per la scarlattina - anche se pupetta prende ancora l'antibiotico - ci pensa papàgi a farmi stare preoccupata. Sta lavorando tanto - perché lui deve andare a Milano, altrimenti si licenzia (ma questo è un altro post, forse) - talmente tanto che gli è venuta la febbre. E hon dovuto anche insistere per fargli prendere la tachipirina. E lo so che mettere una "suppostina" per un uomo è una tortura, ma ti sta bene anche un po' perché anche io avrei preferito avere a casa la tachipirina effervescente quando mi serviva...
Siccome però sono brava, in fondo, ma in fondo, prima di andare a lavorare sono andata in farmacia caricandomi in braccio pupetta che, pensando di andare al parco, non è voluta salire sul passeggino.
Erano le 9h20, ma c'erano già 40 gradi all'ombra.
A che serve mettersi un vestitino carino - che ancora chili ne devi perdere,è vero, ma almeno ti vesti carina - se poi con spesa, pupetta in braccio devi camminare sotto il sole e ti vengono le guance rosse - e non sono belle come quelle del primo amore - e i capelli a carciofo, e quando finalmente saltando da un autobus all'altro - perché quando servono i centralini taxi non rispondono mai - e quando arrivi finalmente a quella conferenza stampa che per fortuna non comincia proprio puntuale la collega ti chiede se sei allergica perché hai gli occhi un po' gonfi. ALLERGICA? OCCHI GONFI? E' una settimana che non dormo. Stanotte mi è perfino toccato dormire sul divanoletto perché papàgi aveva la febbre alta e per evitare di essere contagiata immediata anch'io mi sono spostata.
E comunque anch'io non mi sento tanto bene...
Solo che devo fare finta di niente, tenermi i miei dolori e le mie delusioni fortissime - che questa volta quasi, quasi ci credevo...avevo pure la nausea. Per ora non ho neanche voglia di piangere.
Dulcis in fundo, tatagi è arrivata tardi e va via presto.
Le cose o le facciamo bene o niente...

lunedì 20 giugno 2011

Amoooee

"Pupetta, che ti dice sempre mamma?"
"Amoooee".
"Amore mio, vita mia, mi riempi il cuore". E poco importa se abbiamo passato il vero primo week end d'estate a casa per la tua scarlattina, se dovevamo andare al mare dai nonni in Puglia e abbiamo perso i biglietti.
E' passata anche la paura di una febbre alta giovedì sera. Per fortuna papàgi è venuto subito a controllarti, poi è arrivata zia chicca mentre io ero in redazione, e poi ha dormito con noi, e venerdì - insieme a papàgi e tatagi - ti ha portato dal suo professore che ti ha diagnosticato la scarlattina, e la sera già il rossore sul tuo corpicino era diminuito.
E che cattivo sapore ha quell'antibiotico, ma lo devi prendere perché così la "buuuua" passa prima. E no, mi dispiace, ancora non puoi uscire.
E però quante cose abbiamo fatto in questi giorni.
Venerdì eravamo tutti con te, io, papàgi, zia chicca, tatagi. Abbiamo ballato, colorato e io e te abbiamo dormito insieme. E sabato mattina, alla solita ora - 5h30 - mi hai svegliato con un sorriso meraviglioso e un botonno (buongiorno) e un taaaoo che mi hanno commosso.
E io e papàgi abbiamo scoperto che sai dire tantissime paroline: abbaia, bimbo, bimba, bimbi, cuoe (cuore), occo-illi (coccodrilli), otango (orango), amooooee, pizza, eato (gelato), sette, otto, due, atto (quattro), ove (nove), caccio (calcio), chea (crema), caia (cara) e altre che adesso mi sfuggono. E ogni volta che volevo darti dell'acqua o la pappa, mi chiedevi "hacalda" (è calda), e io rispondevo "no l'acqua è fresca", e tu "chesca".
E i nonni pensano che sia stata la febbre a farti fare questo scatto di crescita...

giovedì 16 giugno 2011

Con la testa altrove

Pupetta ha la febbre.
La temperatura fa su e giù. Per fortuna c'è zia chicca con lei.
Ma io sto soffrendo a stare qui in redazione. Vorrei chiudere gli occhi e stare già da lei.
Speriamo che la tachipirina faccia effetto presto.

lunedì 13 giugno 2011

Una nuova direzione

Il raggiungimento del quorum per il referendum sembra cosa ormai fatta.
Anche mammavi ieri è andata a votare. Per pupetta, per gli altri bimbi e per far parte di questa nuova corrente che forse davvero si sta levando da più parti.
Mammavi era così convita della necessità di andare a votare che è andata due volte al seggio, la prima aveva dimenticato il documento di identità.
Non c'era nessuno quando ha votato lei, insieme a pupetta. Ma al seggio, gli scrutatori erano ottimisti.
Mammavi ha visto molte persone anziane al seggio, una sua vicina di 91 anni le ha detto di essere andata a votare la mattina prima delle 12h00 "perché sa, è molto importante la prima proiezione. Signora non c'era fila, ma movimento sì. Sono fiduciosa":
Dopo aver sentito queste parole mammavi si è sentita piena di energia e di ottimismo. La gente andrà a votare, deve farlo. E pare che sia proprio andata, la gente. Bravi.
Papàgi, manco a dirlo, non ha votato. E ha cercato di convincere mammavi a non votare.
C'è stato un lungo battibecco sul voto-non voto. Anche perché papàgi sa dove sono conservate le schede elettorali.
"Se non mi dai la scheda ti denuncio", dice mammavi.
Sorriso, un bacio.
"E' già sul tavolo in salotto".

venerdì 10 giugno 2011

Pasta frolla? Adesso sì!

Pupetta continua a mostrare fastidio quando si sporca le mani, o quando cade un po' di pappa o un po' d'acqua sul tavolo o sul pavimento.
Però sta anche imparando a divertirsi con le manine sporche. Merito innanzitutto dei colori. Oltre a vestiti, muri e pavimenti, le piace colorarsi e colorarmi mani e viso.
Qualche volta contribuisco anch'io a questa pratica, la dipingo e poi giochiamo a fare la guerra agli indiani. Inutile dire che si diverte tantissimo.
Stamattina, complice il fatto che dovevo venire a lavorare tardi (non a caso sono ancora al chiodo alle 18h40) abbiamo fatto i biscottini.
Mi ha aiutato persino a preparare la pasta frolla, degnandosi di immergere le sue preziosi manine nella ciotola in cui stavo "sabbiando" burro e farina. Dopo aver preparato la frolla e aver fatto tante palline, lei le ha schiacciate e poi fatto una bella fossetta in mezzo. Si è proprio divertita, domani proverò a farglieli riempire con un po' di marmellata. Attenti muri!!!

giovedì 9 giugno 2011

Ma i nanetti no

Pupetta vuole parlare. Questo mi ripetono continuamente nonni e zia chicca.
Ma veramente parla eccome, rispondo io. Siete voi a non capirla. Qualche volta, in realtà, non la capisco neanche io.
Però mi diverto troppo a sentire quegli intrugli di espressioni quando si arrabbia perché non le concedo qualcosa che vuole o cade o qualcosa si rompe.
Anzi, per essere precisi, è totto (rotto) lo dice spesso, così come atuuuto (caduto), la lavatrice giiia (gira), neeo (nero), e dice meglio verde (ma non so come scriverlo).
E poi adesso riconosce tutte le lettere dell'alfabeto. E sa leggere quasi tutte, mancano solo F, L, V. E' troppo simpatica invece quando legge la Q e la H. Si vede che si impegna perché le piace sentirsi dire che è brava, ricevere i bacini e anche un applauso, che non guasta mai.
E mi prende anche in giro...appena dico ehi, ahi, nooooooo, tutto, cacca, come si diverte a farmi il verso, la furbetta!
La sera, prima di andare a dormire, raccontiamo insieme le favole, cioè lei interviene quando conosce la parolina che segue al mio racconto.
Le favole più gettonate sono Cenerentola (beia-bella) con le sorellastre (butta), Peter Pan con capitan Uncino a cui il coccodrillo ha mangiato la mane (mano) e anche dodogio (orologio). Seguono Pollicino (toc-toc quando arrivano alla casa dell'orco) e il gatto (mao) con gli stivali. In fondo alla classifica Pinocchio (mao per il gatto e poi baieia-balena) e Bambi.
Biancaneve invece ci sta un po' antipatica. A me sicuramente. A lei non so, ma comunque il libro lo ha distrutto senza che lo avessimo usato troppo. Ma vuoi mettere massacrare tutti quei nanetti? Non portano neanche dolcini...

mercoledì 8 giugno 2011

Mangiare al parco

Dopo qualche giorno di tranquillità, la mamma di piccola G. è di nuovo in preda alla sconforto. G. non è cresciuta, non mangia e non dorme.
Ieri, al parco, eravamo tutte preoccupate per loro, le abbiamo fatto mangiare qualche biscottino insieme agli altri bambini.
Purtroppo non basteranno a farla crescere, a farla aumentare di peso, a darle forza e serenità.
Abbiamo invitato la mamma a portarle da mangiare al parco. Vedremo se accetterà questo invito e se la piccola G. accetterà l'affetto degli amici del parco.

mercoledì 1 giugno 2011

Piccole grandi soddisfazioni

Ieri G. era al parco. Ormai questa bambina risiede nella mia testa. Da ieri però procurandomi meno ansia.
Il pediatra ha detto che non ha più la polmonite e sua mamma, tutta contenta, mi ha detto che dopo aver camminato con me due giorni fa, la tira perché vuole camminare.
Ieri ha persino mangiato la brioscina che le avevo portato.
Ero felicissima. Ho detto alla mamma di portarmi un bel biberon carico di latte e biscotti oggi pomeriggio. Voglio provare a farle dare il biberon dalla mamma mentre io e pupetta le raccontiamo una favola. Pupetta devo assolutamente coinvolgerla!
Ieri G. ha sorriso tante, ma tante volte. Ho visto la mamma darle tanti baci e lei rideva e anche il mio cuore rideva.
Cosa c'è di più bello di un bimbo che sorride per i baci della mamma???