giovedì 28 aprile 2011

Partono

Parte papàgi per andare a Milano.
Parte ziogigi per andare a New York.
Inizia una nuova avventura. Speriamo bene.

mercoledì 13 aprile 2011

Sospesa

Papàgi vuole andare a Milano. E' un po' che me lo ripete.
Questa volta mi sembra davvero deciso.
Io voglio che lui segua i suoi desideri e le sue giuste ambizioni di carriera, ma è una scelta che porta con sé molte riflessioni.
Non so cosa fare. E io odio non sapere cosa fare. Mi sento sospesa e questo mi destabilizza.

Il leone si è addormentato

Elettra e Leone.
Così si chiamano i due bambini più vivaci del parchetto che frequentiamo io, pupetta e tatagi - papàgi si concede solo la domenica.
La vivacità dei due bambini si esprime con il lancio di tutti i giochi da parte di Leone, con il rischio di fare seriamente male a qualcuno. Quando ha voglia il delizioso bambino usa anche il monopattino o il carrellino (dei piccoli) correndo e cercando di tamponare qualcuno come se fosse sull'autoscontro.
La dolce bambina, quando va bene, quando va bene dallo scivolo in piedi oppure coinvolge le amiche per una discesa comunitaria.
E' ovvio che io mi preoccupo perché pupetta è molto più piccola dei suddetti pargoli. Anche perché, nonostante ti facciano impazzire, io preferisco i bimbi vivaci (non si contano più le volte che ho usato questa parola, mentre vorrei scrivere "vastasi" - in dialetto barese -, "tamarri" - in calabrese - e via su questa linea). 
Dicevamo...i due vivaci bimbi sono sempre accompagnati al parco da nonna quasi-settantenne in ottima forma, forzuta e robusta, lunghi capelli rossi rame (che ricordano la cresta di un leone) tirati sul volto da un cerchietto imponente. La signora veste monocolore, tutta di rosso o di marrone, si siede su una sedia occupandola tutta con grande padronanza e si siede spesso al centro del parco. Non l'ho mai vista preoccuparsi per la vivacità (chiamiamola così) dei suoi nipotini.
Mi è venuto in mente più volte di dirle qualcosa sul comportamento dei bambini. Poi ho riflettuto sul fatto di non aver mai visto la mamma di questi bimbi e mi sono anche fatta dei bimbi, mi sono immaginata storie strazianti cui non voglio neanche accennare e ho lasciato perdere.
Per ora.

martedì 12 aprile 2011

Donne con le gonne

M.: "Tatagi, forse meglio pantaloni a pupetta per parco".
T. : "mmmhh, mmmhh".
M.: "Allora va bene, tatagi, pantaloni".
T. : "uuummmhh".
Mammavi pensa, speriamo bene...avrà capito? Mammavi dice a papàgi, "per favore puoi dire tu - in inglese - a tatagi di mettere solo pantaloni a pupetta quando la porta al parco?, grazie".

Due giorni dopo

M.: "Allora papàgi, come va a casa?"
P. : "Tutto bene, tatagi e pupetta sono andata al parco".
M.: "Bene, oggi è una giornata così bella...a proposito come ha vestito pupetta?".
pausa
P.: "Le ha messo una gonna".
pausa
M.: "Una gonna? Ma io..."
P.: "E' che quando le mette i pantaloni, qualcuno al parco la scambia per un bambino e lei ha paura che pupetta possa avere delle crisi di identità".

Tao Tao

Sarà perché è da Natale che non mi fermo con il lavoro, sarà che pupetta è un po' capricciosa la mattina, il fatto è che sto facendo il conto alla rovescia dei secondi che mancano alle vacanze di Pasqua.
Ogni tanto, la mattina, quando mi preparo per uscire pupetta si agita, piange anche se resta con papàgi.
Io me ne vado dispiaciuta e resto in ansia finchè non chiamo, dopo una mezz'ora, e sento che si è calmata ed è tutto a posto.
Vederla, però, mentre sto per uscire, che mi guarda con gli occhi più dolci che si possano fare e con la manina mi fa "tao, tao", mi provoca una fitta al cuore.

lunedì 11 aprile 2011

La mia felicità

Ho aspettato un po' per scrivere. Sempre indecisa sulla traccia da lasciare.
Adesso scrivo di getto, così senza pensare.
Sai amore mio, due anni fa, il 9 aprile (era giovedì santo), io e papà abbiamo saputo che c'eri tu nella mia pancia. La nostra felicità è stata immensa, il percorso per arrivare fino a te non è stato facile. Fino alla fine abbiamo dovuto lottare per te. Anche se chi ha lottato più di tutti sei stata proprio tu. Tu che sei voluta venire al mondo prima del tempo prefissato, e che mi hai fatto precipitare in ospedale (in realtà mi ci ha portato di "peso" ziachicca) mentre tuo padre era in viaggio per capri, causa lavoro. E dopo un'intera giornata di travaglio sei venuta al mondo, velocemente, con parto cesareo, e ti ho sentito piangere due volte, "ha sentito signora?" e poi ti ho baciato e ti ho detto che eri (e oggi lo sei ancora di più) un capolavoro. E intanto fuori dalla sala parto c'era tuo padre che aspettava di essere chiamato per entrare con me e auitarmi nel travaglio e c'era ziachicca, ziaemme e ziogigi che facevano il tifo per me, ma soprattutto per te. E ziogigi cercava di convincere tuo padre a darti un nome bello e non il suo nome ché sì, è bello, ma un po' tradizionale. Ma quando tuo padre ti ha visto non ha capito più niente, per l'emozione, perché eri troppo bella, e ha deciso che invece ti saresti chiamata proprio come lui...con un'aggiunta mia. E per questo ti ritrovi un nome lunghissimo che neanche Baden Powell. Un nome per cui ci manderai a quel paese quando a scuola ci metteranno cinque minuti per chiamarti e che ti farà dire sicuramente qualche parolaccia quando inizierai a firmare. Ma a noi piaceva così. Perché in questo nome adesso ci sei tutta tu, bella, dolce, simpatica, curiosa, appassionata...e tutto per me è iniziato proprio quel giorno. Quando sono andata a fare quella visita, quasi costretta da nonnaemme. Senza speranza e senza aspettative. Quel giorno sapere che c'eri tu nella mia pancia mi ha fatto nascere a nuova vita.

Il primo bacio

E' vero che questi "bambini di oggi" sono molto più svegli di noi (sono fermamente convinta che questa frase si ripeta così, sempre uguale, dalla notte dei tempi), ma non pensavo che a 17 mesi e poco più fossero già pronti per il primo bacio.
E invece ieri pupetta ha ricevuto il suo primo bacio. Proprio sotto i miei occhi. E io sono rimasta qualche secondo senza parole. Anche perché l'intraprendente principe azzurro ha la veneranda età di 20 mesi".
Siamo uscite con una coppia di nostri amici con bimba, e abbiamo raggiunto un'altra coppia con bimbo.
A furia di dire, "fai una carezza, saluta, fai una carezza, manda un bacino, fai una carezza, camminate vicini, e saluta...", il bimbo si è avvicinato a pupetta e le ha dato un bacino...proprio sulle labbra!

giovedì 7 aprile 2011

Come un ghiacciolo all'equatore

M: "Come sono le sorellastre di cenerentola?"
P.: "Butta".
Sì amore mio, sono brutte e antipatiche le sorellastre di cenerentola e invece tu sei bellissima e mamma ti ama tanto, tanto.
Ogni giorno mi sorprendi, sali da sola le scale dello scivolo anche se poi ti fermi prima di scivolare giù, in cerca di aiuto.
Quando ti arrabbi, strofini le mani e vai blaterando ti-ti-ti-tu-tu-tu e sono sicura che mi ci stai mandando.
Finalmente, dopo due mesi di resistenze, prendi il "tatti", ma non hai ancora dimenticato che ti ho allattato tanto e quando puoi ti strofini con il naso addosso a me.
Cerchi di ripetere ogni parola che dico, e sei curiosa, sorridi, e fai tante smorfie e mi somigli perché ogni tanto fai la faccia furbetta e fironzoli per tutta la casa e quando siamo fuori vuoi correre, ma poi ti guardi indietro per vedere se ci sono e perché vuoi che io giochi a rincorrerti.
E poi mi chiami, "mamma", con un sorriso e un abbraccio stretto che mi fanno sciogliere come un ghiacciolo all'equatore.
Spero che la memoria mi aiuti a fissare ogni meraviglioso momento che passo con te.

lunedì 4 aprile 2011

U-vvvvv-a

M: "Come ti chiami?"
P:  "Ta-ta-nna".
M: "E papàgi come si chiama?"
P.: "Ta-nna"
M: "E mammavi come si chiama?"
P:  "U-vvv-a".

Non gli rende giustizia

"Pupetta dov'è papà?".
Manine buttate indietro a significare che non c'è e poi dito sul naso, "ssssshhh" pausa "papà" pausa "nanna".
E questo sempre, a ripetizione, per tutta la giornata.
Questo perché quando entriamo in camera a prendere qualcosa e papàgi dorme io le faccio segno di non parlare per non svegliarlo.
Però collegare buio, papàgi, nanna, ssssshhh mi sembra davvero ingiusto...Povero papàgi! Lui che era, ed è - ostinatamente - nottambulo ma per amore di pupetta si sveglia alle 7h00 quasi ogni mattina. E per lui è davvero l'alba....