lunedì 1 agosto 2011

Siamo tornati...a Moma

Ieri siamo tornati a Moma, come dice pupetta.
E' finita la parte calabrese delle vacanze. Siamo state bene al mare con nonnoeffe e nonnaemme, una camionata di zii e zie e un tir carico di cugini e cugine, tutti affettuosi e desiderosi di spupazzarsi pupetta.
In queste tre settimane, pupetta ha imparato ad apprezzare il maie, a fare in bangio e i fuffi; ha imparato a nuotare come la taruga i maie, come il efino (delfino) e i pesci. In acqua, sempre appiccicata a mamma o a papàgi (che ci ha raggiunto per trascorrere con noi gli ultimi giorni di vacanza) la sentivi sicura chiamare "pesci, veite qui, giocae vanna"...ma sempre appiccicata però...
Pupetta ha imparato a sbattere i piedini per stare a galla e le mani per fare le "bolle". Un pianto disperato per un capriccio di cui non ricordo il motivo ci ha mostrato un molare (o è un premolare?) e non si sa bene se sia uscito anche l'altro.
Siamo state a Tropea, dove pupetta ha dimostrato di gradire la sabbia bianca, il mare limpido, i paccheri al pesce spada, e a Pizzo dove ha mangiato il famoso tartufo sporcandosi completamente il viso - e anche il vestito - di cioccolato (inutile dire che era bellissima con quel musino tutto sporco, vero?).
A mare, pupetta si è aperta agli altri bambini, ha imparato a fare castelli, ha goduto di lunghe passeggiate sulle sabbia morbida, ha imparato a dire alle onde "nente schezzi", a raccogliere sassi per riempire il secchiello, a raccogliere fiorellini.
Ma soprattutto questa vacanza ci ha rivelato il grande vocabolario di pupetta. La mia bambina (coredemamma) ormai parla tantissimo, ripete tutto ma proprio tutto. Capite che voglio dire? Che se ti scappa una parolina sbagliata e lei capisce che non si dovrebbe dire la ripete a manetta!!!
Qualche parolina devo appuntarla perché altrimenti la dimentico.
Sali, scendee, 'nbacciomamma, picci no (capricci no), checchecche è diventato proprio coijo (coniglio), ape, caallo, mentre la mucca è ancora mumu, gatto, latte, banana, tanto, pasta...alcune parole le scandisce benissimo e poi c'è la favola che per lei è butta: cenerentla, baggio (paggio), bingi (principe), ballo , stacci (stracci), palpa (talpa), fata (smemo)iina tutta vestita di oosa (rosa), estito (vestito), poi c'è la favola di peter pan con pite e endi; la filastrocca di arcibaldo tutta ciccia, dieta, chili, etto, digiunae, petto (sospetto), iancia (bilancia).  Poi ci sono tante canzoncine che conosce già: fra martino, il tenino lungio lungio, le manine laboose (laboriose), un cocomero tondo tondo, la vecchia fattoria...
E ancora questa vacanza - che a pensarci ora che sono al lavoro mi sembra sia stata brevissima - mi ha rivelato una pupetta vanitosissima. "Questa è colpa tua", dice papàgi che però, secondo me è contento di quanto la sua stellina (così la chiama ogni tanto) sia già attenta ai particolari. E' solo che sia a me che a papàgi questa sua attenzione sembra un po' eccessiva per la veneranda età di 21 mesi di pupetta...quando deve uscire, si rivolge e chiede "ponta? uppamo?", e io le rispondo a seconda del momento. Poi comincia, "mamma, bossa (borsa)" e in genere sceglie anche lei, e poi ancora "mamma ccali (occhiali)" e "mamma ppello (cappello)". E quando ha tutto, di nuovo "mamma ponta? uppamo?".
E usciamo...

p.s. Quando ha dimenticato di prendere la borsa prima di uscire di casa, ha cominciato a piangere in pazza (piazza) dicendo "bossa, bossa" e le ho dovuto dare la mia. Per ora sorvolo sulla passione per i ventagli...

1 commento:

Simona ha detto...

Quanti progressi!
L'esplosione del vocabolario è sempre uno... spettacolo!

Felice agosto!